Month: marzo 2017

“I LABILI CONFINI” alla prova del pubblico

 

 

E così è passata anche questa Giornata della Poesia, un po’ pretestuosa come tutte le Giornate con l’iniziale maiuscola, ma in fondo una bella occasione per “far arrivare” la poesia alla gente. Noi (la formazione in campo, a parte l’autore a pezzi nonché autore del libro presentato, era completata da Andrea Cati, editore, ideatore e istigatore di Interno Poesia, e Duska Kovacevic, poetessa e fine lettrice di origini e dolci accenti balcanici) abbiamo voluto far parlare la poesia, piuttosto che parlarne.
La serata si è svolta alla Libreria Feltrinelli di Via Manzoni a Milano, che ringraziamo ancora, e il pubblico ha mostrato di gradire. Forse ha mentito spudoratamente, ma l’impressione non era quella. Qui, per gli assenti, i ritardatari, i distratti e i workaholics, una piccola playlist video dei momenti poeticamente salienti…

 

 

 

#StefanoBortolussi #ILabiliConfini

Una bellissima recensione de “I labili confini” a opera di Carlo Tosetti su Poetarum Silva. Oggi l’autore a pezzi si è leggermente ricomposto…

Poetarum Silva

Stefano Bortolussi, I labili confini, Interno Poesia, 2016

recensione di Carlo Tosetti

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Stefano Bortolussi, I labili confiniStefano Bortolussi, scrittore, poeta e traduttore, dopo Califia (Jaca Book 2014), ritorna nell’amata terra di California (Califia è il nome dato alla California da Cortés) con I labili confini (Interno Poesia Editore, 2016).
Il libro è diviso in due sezioni: la prima, La scelta del plantigrado (un noir in versi) è un atipico poema in ottave, nel quale il protagonista – detective – accetta l’incarico di ritrovare una ragazza scomparsa, tale Gazelle.
La seconda sezione, Di altri spiriti guida, è composta da sei poesie, che trattano di sei animali “in odor di sciamanesimo” (la Velella Velella è una colonia di idrozoi della famiglia Porpitidae), mantenendo l’intero libro immerso nell’atmosfera del culto dei nativi, scintilla e linfa anche al susseguirsi degli eventi narrati nella prima parte.

Lungi da me smentire lo stesso autore, ma la sottotitolazione…

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Featured Poetry: Against Naming by Julia Kolchinsky Dasbach

jkd-head-shot-color-photo-cred-ekaterina-izmestieva-3Dal sito letterario New South, della Georgia State University, un’altra splendida poesia di Julia Kolchinsky Dasbach, questa volta in originale, con una breve ma affascinante intervista con una delle nuove voci più belle della poesia americana.
E a proposito di voci: cliccando sul solito triangolo Play, potete sentire Julia stessa che legge i suoi versi.

Sorgente: Featured Poetry: Against Naming by Julia Kolchinsky Dasbach